Per il secondo anno consecutivo la “Commissione consultiva per l’accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale”, grazie all’iniziativa dei consiglieri comunali che vi fanno parte Bertello e Bosio, ha promosso un flash mob, per puntare l’attenzione sul fenomeno della migrazione e delle sue conseguenze sociali.
Nella “Giornata della memoria e dell’accoglienza”, istituita
dalla Presidenza della repubblica dopo il grave naufragio del 3
ottobre 2013 in cui persero la vita 368 persone a Lampedusa, si è
radunato un nutrito gruppo di cittadini, che ha condiviso, sullo
sfondo di Piazza Caduti, importanti riflessioni sotto lo stimolo
dell’attualità. E sull’attualità e sulle conseguenze
dell’apparato normativo di prossima approvazione si è concentrato
il dott. Agnello, presidente dell’Associazione Acuarinto, che
gestisce l’ex hotel Parlapà.
Bertello dialoga con Agnello, presidente dell'Ass. Acuarinto |
Il conteggio delle vittime non si è mai arrestato e ha raggiunto
cifre impressionanti (quasi 18.000 da quel terribile episodio),
mentre sembra essersi arrestata la compassione dinanzi a questi
fenomeni. È importante quindi che la compassione, come ci ha fatto
notare Maurizio Pagliasotti, scrittore e giornalista in prima linea
sui fronti caldi delle grandi migrazioni, lasci il posto alla
riflessione su quali siano le reali dinamiche storiche in cui siamo
immersi.
Oltre a questo intervento, che propone di ribaltare il modo di
comunicare il fenomeno migratorio, ovvero una conseguenza inevitabile
del nostro modello di sviluppo, ci sono stati i commoventi interventi
dei migranti stessi, come il ringraziamento dei ragazzi ospitati
presso l’ex Parlapà e presso i Missionari della Consolata, che con
le loro semplici parole e le loro preghiere hanno dimostrato come la
gratitudine e il desiderio di integrarsi possano essere già
significativa ricompensa alla nostra accoglienza.
Gepi Scaparrone (Acuarinto) introduce gli interventi di alcuni testimoni |
Ma un intervento più di tutti dovrebbe fari riflettere su quale sia
il reale desiderio dei migranti, che non è certo venire qui da noi
per indossare scarpe nuove e giocare con i telefonini: l’appello
all’Europa del sig. Mor, un operatore residente della coop.
Animazione Valdocco e Pietra Alta, a “restituire l’Africa agli
africani”. Mor sostiene che i popoli africani devono essere liberi di
utilizzare le ricchissime risorse, che invece al momento sono nelle
mani delle multinazionali di altri Paesi, con misere ricadute sulla popolazione.
Questo è un tema importante, complesso e straordinariamente ovvio,
ma che non è mai al centro del dibattito internazionale e, più
semplicemente, della circolazione mediatica.
Questo è il reale stato delle cose, su cui tutti noi dovremmo aprire
gli occhi, per liberarci una volta tanto da tutti i pregiudizi che in
questo momento, in cui è stato tolto il coperchio della riprovazione
sociale, alcuni animi si sentono finalmente liberi di alimentare
l’odio razziale.
Ringraziamo tutti gli intervenuti che con le loro osservazioni hanno
aperto squarci illuminanti rispetto ai luoghi comuni che ormai hanno
contaminato il racconto di questi fatti, da Giovanni Giacomino della
Consulta Giovani, che ci ha ricordato come siamo tutti migranti, a
Paola Ramello di Amnesty International, a Michi Lanza del Comitato
resistenza e costituzione, a Gepi Scaparrone, educatrice di
Acuarinto, che conosce profondamente i ragazzi e li aiuta a
integrarsi con la nostra cultura.
A dimostrazione di quanto la realtà delle cose sia poi diversa dai
luoghi comuni, mettiamo in evidenza la tenerezza con cui il nostro
sindaco Andrea Oliva, che si è sempre speso in prima persona per
creare un clima di pace, collaborazione e condivisione, ha chiuso
questo importante raduno: l’amicizia va oltre i pregiudizi, è
quella che si vive in prima persona e, ricorda, per gli ospiti “si
apparecchia sempre con la tovaglia più bella”.
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